Aggiornamenti e curiosità
Ad una settimana dalla riapertura al pubblico della Torre di Ligny dopo i lavori di ristrutturazione c’è stata ieri pomeriggio nella sala Sebastiano Tusa la prima presentazione ufficiale dell’ultima fatica letteraria del prof. Francesco Torre che ha deciso di raccontare la storia sulla Grotta di Levanzo per Quick edizioni.
Grande è stata la partecipazione di pubblico per una manifestazione che segna l’inizio dei grandi eventi a Torre di Ligny grazie alla sapiente organizzazione di associazioni che si mettono in gioco per offrire al pubblico momenti di culturali molto interessanti.
Nella giornata di ieri ad organizzare l’incontro è stata la sezione trapanese dell’associazione Beni Culturali Sicilia, presieduta da Serena Sanfilippo, che con l’occasione ha fatto il suo debutto ufficiale a pochi mesi dalla sua costituzione e ha presentato la sua attività istituzionale per l’anno sociale corrente.
A partecipare all’incontro, moderato dal prof. Antonino Filippi, sono stati il Gruppo archeologico Drepanon e l’associazione Ermes, che gentilmente ha dato il suo patrocinio all’evento, ricordando che Torre di Ligny è un’istituzione aperta e viva e ha preannunciato che ha in animo di realizzare con il coordinamento del prof. Torre un progetto multimediale all’interno di una sala espositiva sempre a Torre di Ligny, oggi chiusa al pubblico, per ricreare gli ambienti della Grotta del Genovese di Levanzo. Questo progetto, che verrà realizzato entro l’anno, ha l’obiettivo di far conoscere soprattutto ai disabili e agli anziani, che avrebbero difficoltà a visitarlo, questo importante sito, scoperto nel 1949 quando una pittrice fiorentina, che trascorreva un breve periodo di vacanza sull’isola, spinta dalla voglia di esplorare, entrò nella grotta e scoprì una ricca documentazione molto importante della preistoria della Sicilia.
Nel libro, che è in vendita anche on line, il prof. Torre, che è un geoarcheologo nonché associato di Ermes, ripercorre anche le tappe che hanno condotto alla scoperta e soprattutto molte informazioni sul paleolitico superiore, contenendo molte fotografie sui graffiti presenti, in particolare alcune figure umane maschili e femminili insieme a mammiferi e pesci tra cui il tonno. Queste pitture, quindi, raccontano la presenza della pesca del tonno, che è presente nella vita e nella cultura dell’arcipelago delle Egadi fin dalla preistoria.